di Paola Re Fiorentin

Si chiama Icarus la galassia satellite scoperta nel disco della Via Lattea da Paola Re Fiorentin, Alessandro Spagna e Mario G. Lattanzi, ricercatori presso l’Osservatorio Astrofisico di Torino, in collaborazione con Michele Cignoni dell’Università di Pisa.

Paola Re Fiorentin, Ricercatrice INAF-OATo

Gli autori di questa scoperta hanno combinato i dati astrometrici e spettroscopici di alta qualità di Gaia, APOGEE e GALAH, con cui hanno selezionato chimicamente 1137 stelle appartenenti all’alone locale (fino a 2,5 kpc dal Sole).  Successivamente, attraverso un’accurata analisi statistica della loro distribuzione di velocità, hanno identificato otto gruppi di stelle, “streams”,  che si muovono nelle stesse direzioni. Tra questi, gli autori hanno identificato Icarus: un nuovo “stream”, caratterizzato da orbite prograde a bassa inclinazione, che risulta il più vicino al disco galattico tra quelli fino ad oggi noti. Icarus è formato da stelle molto vecchie e il confronto con simulazioni numeriche N-body ad alta risoluzione indica che si tratta di stelle rilasciate da una galassia nana “caduta” nel proto-disco della Via Lattea oltre di 10 miliardi di anni fa.

Questo nuovo risultato è importante per stabilire vincoli migliori sull’origine della Via Lattea e sui modelli cosmologici di formazione della Galassia.

Leggi il paper su ArXiv: “Icarus: a Flat and Fast Prograde Stellar Stream in the Milky Way disk” by Paola Re Fiorentin, Alessandro Spagna, Mario G. Lattanzi, and Michele Cignoni. ApJL, in press

Leggi l’articolo su ApJL: Re Fiorentin et al. 2021, ApJL, 907, L16

Leggi il comunicato stampa su MEDIA INAF: Icarus, la galassia che osò troppo

A sinistra: le stelle di Icarus tra altri stream noti e stelle appartenenti all’alone locale, entro una sfera di circa 2,5 kpc centrata sul Sole, nello spazio di velocità del diagramma Toomre. A destra, la caduta di Icaro, affresco di Sebastiano Luciani detto del Piombo (1511), alla Loggia di Galatea della Villa Farnesina di Roma. Crediti: Re Fiorentin et al. 2020 / Lucco M., L’opera completa di Sebastiano del Piombo, Milano 1980, tav. XIX A