di Silvano Fineschi

Le tempeste solari possono essere associate a CMEs (Coronal Mass Ejections) che sono grandi eruzioni solari di particelle cariche.  Queste tempeste possono provocare danni ai satelliti in orbita, alle telecomunicazioni, ai sistemi di navigazione, alle infrastrutture a Terra. Per questo motivo la rapida previsione di questi eventi è molto importante. INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino ha sviluppato un innovativo algoritmo previsionale (denominato Geomagnetic Effectiveness tool) basato sull’analisi delle misure in-situ delle CMEs acquisite da sonde in orbita. Questo tool è stato integrato nell’ESA Space Weather Service Network. Questa applicazione ha permesso di identificare  la tempesta geomagnetica di domenica 5 novembre 2023, nove ore prima che accadesse.

Per ulteriori dettagli è possibile leggere l’articolo sul sito dell’INAF.

Artistic impression of solar storm.

Artistic impression of solar storm..

Credits: INAF

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