Un gruppo internazionale di ricercatori, di cui fanno parte anche Alessandro Sozzetti e Mario Damasso dell’Osservatorio Astrofisico di Torino (INAF-OATo), ha scoperto la presenza di due pianeti di massa comparabile a quella della Terra in orbita attorno alla stella GJ 1002, una nana rossa distante 16 anni luce da noi.
Con solo il 12% della massa del nostro Sole, GJ 1002 è una sorella gemella di Proxima Centauri, la stella a noi più vicina. I due pianeti, GJ 1002 b e GJ 1002 c, percorrono interamente le loro orbite in 10 giorni e 21 giorni, e questo li fa rientrare esattamente all’interno della regione di potenziale abitabilità stellare, entro la quale si potrebbe trovare acqua allo stato liquido, e che è situata nelle immediate vicinanze dell’astro data la sua bassa luminosità.
La scoperta dei due pianeti è stata possibile solo grazie alle osservazioni combinate, durate quasi quattro anni tra il 2017 e il 2021, degli strumenti ESPRESSO (installato al Very Large Telescope dell’ESO, sulle Ande cilene) e CARMENES (installato al telescopio da 3,5 metri di diametro dell’Osservatorio Calar Alto, in Spagna).
La vicinanza della stella al nostro sistema solare rende entrambi i pianeti, GJ 1002 c in particolare, ottimi candidati per la caratterizzazione atmosferica attraverso lo studio della loro luce riflessa o dell’emissione termica.
Ci si aspetta di poter investigare la presenza di un’atmosfera attorno a GJ 1002 c, alla ricerca di ossigeno in particolare, utilizzando lo spettrografo ANDES, strumento la cui progettazione è a guida italiana, in cui INAF e fortemente coinvolto e che opererà in futuro sull’Extremely Large Telescope dell’ESO, il più grande telescopio al mondo con il suo specchio principale di ben 39 metri di diametro, in costruzione nel deserto cileno.

Infografiche con le zone abitabili a confronto

Figura: Infografiche con le zone abitabili a confronto, crediti: Alejandro Suárez Mascareño + NASA