La scoperta di pianeti in orbita attorno a stelle di recente formazione, con età che vanno da pochi a qualche centinaio di milioni di anni, è un aspetto molto interessante e complesso dell’attuale ricerca di pianeti extrasolari. Il progetto italiano a lungo termine GAPS (Global Architecture of Planetary Systems), che fa uso di osservazioni raccolte dallo spettrografo HARPS-N presso il telescopio TNG sull’isola di La Palma alle Canarie, dedica una parte del suo programma scientifico proprio alla ricerca e caratterizzazione di pianeti attorno a stelle giovani utilizzando il metodo delle velocità radiali. Rivelare pianeti “in fasce” ha importanti implicazioni per quanto riguarda la definizione dei tempi scala su cui agiscono i processi di formazione ed evoluzione dei sistemi planetari ma, facendo un parallelo non troppo azzardato con gli esseri viventi, le stelle giovani possono essere assai “esuberanti”. La loro “vivacità” si manifesta attraverso alti livelli di attività magnetica che produce segnali nelle velocità radiali di ampiezza fino a diverse centinaia di m/s, che possono facilmente mascherare la presenza di segnali assai meno intensi di origine planetaria. Questo può accadere anche quando il pianeta sia un gigante gassoso che si trova ad orbitare vicino alla sua stella (un così detto hot-Jupiter), situazione in cui si hanno segnali nelle velocità radiali facilmente misurabili con i moderni spettrografi…sulla carta! Un caso esemplare è quello della stella V830 Tau, formatasi appena 2 milioni di anni fa, attorno alla quale fu scoperto un hot-Jupiter nel 2015. Questa stella, la cui attività magnetica produce variazioni nelle velocità radiali che arrivano fino al km/s, è stato il primo target giovane scelto dal progetto GAPS con lo scopo di confermare con misure indipendenti la presenza del pianeta (il cui periodo orbitale sarebbe di ~5 giorni) e possibilmente migliorare la misura della sua massa minima.
