Nella puntata estiva della celebre trasmissione “SuperQuarkandata in onda la sera del 29 luglio 2020 su RAI 1 è stato proposto un servizio sulla rete PRISMA e sul ritrovamento della meteorite di Capodanno avvenuto il 4 gennaio 2020 grazie ai calcoli effettuati dagli esperti della rete.

CLICCA QUI per rivedere il servizio

LA RETE PRISMA

Il progetto PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera), promosso dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), è basato su una rete di videocamere all-sky, installate in diverse località del territorio italiano, da dedicare all’osservazione di meteore brillanti – i cosiddetti “bolidi” – con il fine di determinare le orbite degli oggetti che le provocano e delimitare con un buon grado di approssimazione le aree dell’eventuale caduta di meteoriti, che può essere associata a questi eventi. La cosiddetta “prima luce”, cioè il debutto operativo del progetto, è avvenuto all’inizio del mese di marzo 2017. Attualmente sono installate e in funzione oltre quaranta videocamere su tutto il territorio nazionale, acquistate da diversi enti (tra cui alcune grazie al sostegno della Fondazione CRT), tutte con le stesse caratteristiche in modo da rendere scientificamente confrontabili i dati da esse acquisiti. Fanno parte della rete oltre 60 enti e associazioni pubbliche e private di varia tipologia (osservatori astronomici professionali e amatoriali, dipartimenti universitari, istituti scolastici, associazioni culturali).

L’obiettivo finale del progetto è quello di creare una rete di stazioni osservative, con maglie che non superino i 100 km di ampiezza, che si estenda su tutta l’Italia e che coinvolga soggetti pubblici e privati impegnati nella ricerca scientifica, nella divulgazione della scienza, nell’insegnamento. La rete, seppure ancora in fase di ulteriore sviluppo già si interconnette con un analogo programma internazionale già in funzione in alcuni paesi europei, tra cui Francia, Germania e Olanda.

LA METEORITE CAVEZZO

In Italia si ha notizia di una quarantina di ritrovamenti di meteoriti negli ultimi secoli, tutti casuali eccetto la “meteorite Cavezzo”, caduta il giorno di Capodanno del 2020 e ritrovata qualche giorno dopo proprio sulla base delle indicazioni fornite da PRISMA.

Si tratta infatti del primo esempio italiano (e uno dei pochissimi a livello internazionale) nel quale si è potuto prevedere la zona di caduta del corpo celeste e il ritrovamento dopo breve tempo rendendo possibile l’esame scientifico di una “meteorite fresca”, cioè caduta da poche ore e quindi pressoché incontaminata dall’ambiente terrestre. Studi per la classificazione della meteorite, in corso presso l’Università di Firenze e il Laboratorio del Monte dei Cappuccini di Torino, condurranno in breve tempo alla pubblicazione di alcuni articoli scientifici su riviste scientifiche internazionali specializzate.

L’eco del ritrovamento sui media è stato tale da generare un notevolissimo numero di accessi al sito Media Inaf (curato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, punto di riferimento per le news astronomiche), che ha superato i 500.000 accessi nei giorni a cavallo della notizia.

 

Per ulteriori informazioni sulla rete PRISMA consultare il sito http://www.prisma.inaf.it o contattare Daniele Gardiol, Coordinatore Nazionale del progetto ai seguenti riferimenti:

daniele.gardiol at inaf.it – tel: 349 1977591