Crediti: Erin O’Donnell, NSCL

Claudia Travaglio, ricercatrice presso l’Osservatorio Astrofisico di Torino in nucleosintesi stellare ed evoluzione chimica degli elementi, è stata selezionata come coordinatrice del gruppo di lavoro FA5 (Modelli computazionali) nell’ambito di International Research Network for Nuclear Astrophysics (IReNA), un progetto recentemente finanziato con 2 milioni di dollari.

Autore: Claudia Travaglio (INAF-OATo)

 L’emergere dell’astronomia multi-messenger, in cui si osservano ambienti astrofisici estremi utilizzando onde gravitazionali, raggi X, luce visibile, raggi gamma, onde radio e neutrini, offre l’opportunità di comprendere la formazione degli elementi chimici e la natura della materia.

IReNA (International Research Network for Nuclear Astrophysics) collega questa vasta gamma di osservazioni con la straordinaria gamma di studi di fisica nucleare sperimentale e teorica e avanzati modelli computazionali necessari per creare nuove finestre sulla fisica dell’universo.

IReNA è una rete di reti AccelNet della National Science Foundation statunitense. Collega sei reti di ricerca interdisciplinare in 17 paesi per favorire la collaborazione, integrare e migliorare le capacità di ricerca negli Stati Uniti e all’estero e quindi accelerare notevolmente i progressi nella scienza. Una componente importante di IReNA è la formazione di studenti e altri giovani ricercatori in un ambiente interdisciplinare, collaborativo e internazionale unico che li prepara per una vasta gamma di carriere in scienza, industria, governo e laboratori nazionali.

IReNA è organizzata in otto aree di interesse che affrontano gli aspetti critici di questo problema in prima linea nella scienza. In tutte e otto le aree vi è un vantaggio particolarmente forte nel collegare le competenze e le capacità complementari delle varie reti internazionali e coordinare la ricerca a livello internazionale.

In sintesi, IReNA sara’ il piu’ importante coordinamento mondiale dell’astrofisica nucleare correlato allo studio dell’origine degli elementi chimici per i prossimi 5 anni con una sovvenzione di 2 milioni di dollari concessi dalla National Science Foundation americana.