Di Diego Turrini
Un numero via via crescente di pianeti extrasolari sta venendo caratterizzato spettroscopicamente per determinarne la composizione atmosferica e, da questa, far luce sulla loro storia di formazione e sul loro ambiente di nascita. Il prossimo lancio del James Webb Space Telescope e, di lì a qualche anno, quello della missione ESA Ariel permetteranno di aumentare enormemente sia il numero di pianeti caratterizzati che il livello di dettaglio raggiunto nella loro caratterizzazione.
Estrarre informazioni univoche da questi dati non è però immediato.
Da un lato, il processo di formazione planetaria si svolge sul palco creato dal processo di formazione stellare e il legame tra i due presenta ancora oggi numerosi aspetti su cui rimane necessario gettare luce.
Dall’altro lato, la vita stessa dei sistemi planetari può alterarne o addirittura cancellarne parte delle caratteristiche compositive originarie, ostacolando gli sforzi di questo tipo di studi.
In questo nuovo studio, nato nell’ambito della missione Ariel e che vede la partecipazione di ricercatori di quattro istituti INAF, vengono discussi in modo sistematico i diversi fattori ambientali che intervengono a plasmare le caratteristiche dei pianeti, partendo dalla scala galattica per scendere fino alle scale stellare e planetaria, e come i loro effetti possono essere identificati e vincolati grazie a nuove generazioni di metriche di caratterizzazione compositiva e orbitale dei pianeti.
Leggi l’articolo a guida di Diego Turrini (INAF-OATo) su Experimental Astronomy