INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino

 

SERVIZIO DI PREVENZIONE  E PROTEZIONE

 

 

Protocolli Anti-Covid

 

01 Protocollo implementazione_INAF_Rientro in sicurezza_ottobre_2021

02 Protocollo MAB INAF 28 settembre 2020

03 Linee Guida Operative Sicurezza 28 settembre 2020

04 Circolare 5111 del 28 settembre  approvazione Linee Guida Secondo Protocollo di Implementazione Protocollo MAB

05 Aggiornamento Protocollo generale COVID luoghi lavoro

06 INAF protocollo condiviso con le organizzazioni sindacali 28 settembre firmato

07 Adozione Protocollo generale-COVID luoghi lavoro

Depliant  informativo personale interno

Depliant  informativo personale esterno

 

 

Piano di emergenza 

 

Sommario

1. PREMESSA E FINALITA’

2. RIFERIMENTI

3. DEFINIZIONE DI EMERGENZA

4. PER TUTTE LE PERSONE CHE LAVORANO IN OATo

5.ISTRUZIONI PER ATTIVARE LO STATO DI EMERGENZA

6. ISTRUZIONI PER IL TRATTAMENTO DELLE EMERGENZE DA PARTE DEGLI ADDETTI AL SPP.

7. INFORMAZIONE AL PERSONALE.

8. ALLEGATI

1.      UBICAZIONE CASSETTE PRONTO SOCCORSO

2.      ELENCO DELLE PLANIMETRIE DEGLI EDIFICI

3.      ADDETTI ALLE SQUADRE DI EMERGENZA

4.      PROCEDURE DI EMERGENZA (ATTIVATE DAL CENTRALINO)

5.      TIPOLOGIE PRINCIPALI D’EMERGENZA  

  


 

1. PREMESSA E FINALITA’

La presente procedura ha lo scopo di definire i comportamenti che devono essere tenuti, sia da parte delle squadre del SPP che da parte di tutte le persone che sono presenti nei vari edifici dell’Osservatorio Astrofisico di Torino, (di seguito definito come OATo), con sede in Via Osservatorio 20 a Pino  Torinese (TO), nel caso si verifichi una situazione di emergenza.

 

2. RIFERIMENTI

D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 - Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106  

 

3. DEFINIZIONE DI EMERGENZA

Si definisce emergenza ogni scostamento dalle normali condizioni operative, tale da determinare situazioni di potenziale danno agli uomini ed alle cose.

Gli stati di emergenza sono classificati in TRE CATEGORIE a gravità crescente :

 

1.     Emergenze minori (di tipo 1)

controllabili dalla persona che individua l'emergenza o dalle persone presenti sul luogo (es. principio lieve di incendio, versamento di quantità non significative di liquidi contenenti sostanze pericolose, perdita accidentale di protezioni dalle macchine, etc.).

 

2.     Emergenze di media gravità (di tipo 2)

controllabili soltanto mediante intervento della SPP (squadre di primo soccorso e antincendio) e senza ricorso agli enti di soccorso esterni (es. principio di incendio di una certa entità, versamento di quantità significative di liquidi contenenti sostanze pericolose, black-out elettrico, malfunzionamento di apparati di regolazione sugli impianti, danni significativi da eventi naturali, etc.).

 

3.     Emergenze di alta gravità (di tipo 3)

controllabili solamente mediante intervento della SPP e con il coinvolgimento degli enti di soccorso esterni (ad esempio i VVFF.). (es. grave principio di incendio, versamento di grandi quantità di liquidi contenenti sostanze pericolose, eventi naturali catastrofici, etc.).

All'ingresso dell’Ente è affisso ben visibile a chiunque l'elenco dei recapiti telefonici degli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione .

Il presente piano dovrà essere portato a conoscenza di tutti coloro che, a qualsiasi titolo, frequentano abitualmente l’OATo, anche se come visitatori o come addetti a ditte esterne fornitrici di servizi.

 

 

4. PER TUTTE LE PERSONE CHE LAVORANO IN OATo

Tutti i dipendenti dell'OATo, i dottorandi, i borsisti e tutti coloro che svolgono anche solo temporaneamente servizio o attività lavorativa nelle strutture dell’ente, non coinvolti nella gestione dell'emergenza, sono tenuti a dare immediato avviso dell'instaurarsi di situazioni di emergenza e, comunque, a comportarsi secondo quanto segue:

 

·        In caso di emergenze di tipo 1 (minori)

tutte le persone sono tenute ad intervenire con urgenza, al fine di contenere le situazioni di emergenza createsi con lo scopo della salvaguardia della salute e dell'incolumità delle persone. Al termine dell'emergenza il personale intervenuto dovrà prontamente relazionare al RSPP circa quanto avvenuto, anche al fine dell'eliminazione, se possibile, delle cause che hanno portato alla situazione di emergenza.

 

·        In caso di emergenza di tipo 2 ( media gravità)

il personale dovrà immediatamente avvisare mediante chiamata diretta, telefonicamente o con qualunque altro mezzo disponibile il più vicino addetto al SPP. Il personale coinvolto nell’emergenza dovrà inoltre sospendere tutti i lavori in corso (eccetto avviso contrario del RSPP o dell’addetto che abbia assunto la direzione operativa dell’emergenza) mettendo se possibile gli impianti e/o macchine in sicurezza (azioni da non svolgere in presenza di un pericolo grave ed imminente), nonché interrompere immediatamente le eventuali comunicazioni telefoniche in atto.

 

·        In caso di emergenze di tipo grave (3)

il personale ha l'obbligo di avvisare immediatamente con chiamata diretta, telefonicamente o con qualunque altro mezzo a disposizione il più vicino addetto al SPP, di allertare il personale dell’edificio interessato dall’emergenza nonché di raggiungere il luogo sicuro più vicino.

 NEL CASO DI DANNI ALLE PERSONE, IL PERSONALE DOVRÀ IMMEDIATAMENTE DARNE AVVISO AL RSPP e/o al Direttore dell’Ente.

 

 

5.  ISTRUZIONI PER ATTIVARE LO STATO DI EMERGENZA

 5.1. Durante l’orario di lavoro con maggiore affluenza (10.00 – 16.00)

Chiunque verifichi l'insorgere di uno stato di emergenza deve avvertire immediatamente il più vicino addetto al SPP.

Una volta ricevuta la segnalazione, l’addetto rintraccerà, telefonicamente o mediante chiamata diretta, gli altri componenti delle squadre segnalando loro :

·        la gravità dell'emergenza (es. tipo 2)

·        il tipo ( incendio, feriti, evento critico, etc.)

·        il luogo presso il quale l'evento è accaduto

·        il luogo di ritrovo della squadra.

 

5.2. Fuori dall’orario di maggiore affluenza (16.00 – 10.00)

Chiunque verifichi l'insorgere di uno stato di emergenza al di fuori del normale orario di lavoro, più precisamente nei periodi tra le ore 16.00 e le ore 10.00, deve comunque seguire la procedura descritta al punto 5.1. Nel caso in cui non sia presente nessun addetto alla SPP egli deve avvertire immediatamente l’addetto alla custodia o il direttore.

In attesa o in mancanza di disposizioni si deve comunque intervenire secondo le seguenti priorità:

1.     Salvaguardia della sicurezza personale

2.     Salvaguardia della sicurezza degli altri (anche mediante chiamata al 118)

3.     Salvaguardia dell'integrità delle cose (anche mediante chiamata al 115)

4.     Segnalazione di cessato allarme quando la situazione si è normalizzata

Per quanto esposto e nel rispetto delle norme di sicurezza si consiglia di NON LAVORARE MAI da soli fuori dall’orario di lavoro ma di accertarsi a priori della presenza sul posto di lavoro di almeno un collega.

Nel caso in cui, per ragioni di servizio, alcuni lavoratori dovessero ripetutamente essere presenti sul posto di lavoro in orari diversi dai consueti, si consiglia di contattare il RSPP per ricercare assieme la soluzione idonea.

 

5.3. Fine dell'emergenza

Quando l'emergenza è ritenuta conclusa la persona che ha assunto il comando delle operazioni dovrà darne immediata comunicazione agli interessati e riportare tutti i dati relativi all'evento su apposito modulo.

 

 

6. ISTRUZIONI PER IL TRATTAMENTO DELLE EMERGENZE DA PARTE DEGLI ADDETTI AL SPP

 6.1 Segnalazione dello stato di emergenza

Dopo aver ricevuto la segnalazione l’addetto alla squadra di emergenza o la persona che in mancanza di addetti assume il comando delle operazioni deve adottare la seguente procedura:

1)  si porta immediatamente sul luogo dell’emergenza o della segnalazione di allarme assumendo la direzione operativa delle operazioni mediante la procedura riportata al punto 5.1;

2)  coordina il flusso delle informazioni (interne/esterne) e stabilisce le procedure da applicare;

3)  sovrintende e collabora direttamente all'operato della Squadra;

4)  provvede, ove necessario, all'applicazione del piano di evacuazione del personale;

5)  decide se far intervenire i servizi esterni o Enti di controllo quali i VVFF, ASL, Carabinieri, etc., in accordo con la Direzione (se reperibile); qualora siano coinvolti Enti di Soccorso Esterno si mette a disposizione, unitamente a tutti i soggetti coinvolti, del Responsabile delle squadre dei VVFF intervenute che assume il comando delle operazioni;

6)  decide e proclama la fine dello stato di emergenza;

7)  effettua la registrazione dell'evento sull'apposito modulo, annotandone le modalità di formazione e sviluppo;

 

6.2 Primo Soccorso

Il primo soccorso è assicurato parzialmente dal SPP che copre il periodo lavorativo giornaliero tramite la presenza, anche se non sempre continuativa, di addetti specifici. Qualora, in seguito ad un'emergenza, vi siano dei feriti, la persona che ne rileva la presenza deve farne immediatamente segnalazione direttamente agli  addetti alla “SQUADRA DI PRIMO SOCCORSO”.

Nel caso l'intervento di soccorso avvenga tramite autoambulanza esterna, l’addetto provvede a incaricare una persona al fine di guidare sollecitamente l'ambulanza sul luogo dell'incidente.

 

6.3 Evacuazione

Il personale, in caso di emergenza di evidente gravità (tipo 2 o 3), dovrà allontanarsi dall'area colpita in maniera ordinata ed utilizzando le vie di fuga e le uscite di sicurezza ancora praticabili, riunendosi presso il Punto di Raccolta, situato nel piazzale tra la Palazzina Amministrazione e la Palazzina Uffici.

Il personale, per quanto possibile, prima di allontanarsi dovrà mettere in sicurezza le attrezzature o le apparecchiature, al fine di evitare, in caso di mancato controllo, situazioni di rischio.

Ciò deve essere fatto sia ai fini della salvaguardia della propria persona sia al fine di non recare intralcio alle operazioni di intervento del SPP o degli operatori esterni (VV.FF. etc). La decisione in merito alla necessità di allontanare il personale dall'area in cui si verifica un' emergenza spetta all'addetto al SPP sentita, ove  possibile, la Direzione.

L'avviso di evacuazione riguarda, ovviamente, anche le persone delle imprese esterne e i visitatori. In caso di rilascio di sostanza pericolose, il responsabile delle operazioni indica, direttamente o con l’aiuto di volontari, quali vie di fuga e/o uscite di sicurezza non possono essere utilizzate in funzione dell'evento.

LE VIE DI FUGA E LE USCITE DI SICUREZZA SONO INDICATE CON SEGNALETICA VERTICALE DI COLORE VERDE, A NORMA DI LEGGE.

 

 

7. INFORMAZIONE AL PERSONALE

 Il personale riceve adeguata informazione su :

·        misure di prevenzione e protezione incendi adottate in istituto;

·        ubicazione delle vie di esodo ed uscite di sicurezza;

·        procedura da adottare in caso di incendio ed in particolare :

o   cosa fare quando si scopre un incendio;

o   come azionare l'allarme

o   cosa fare quando si sente un avviso di allarme incendio

o   come raggiungere i luoghi sicuri o aree di raduno

o   come richiedere l'intervento dei Vigili del Fuoco

o   i nominativi dei lavoratori facenti parte del SPP, le rispettive responsabilità e/o  modalità di azione

Periodicamente il RSPP, in collaborazione con tutti i Reparti dell'OATO, potrà  organizzare un'esercitazione antincendio coinvolgendo tutto o parte del personale al fine di mettere in pratica le procedure di evacuazione.

In caso di più vie di esodo l'esercitazione deve comprendere la possibilità che almeno una di esse sia impraticabile perché interessata all'incendio. L'esercitazione viene condotta nella maniera più realistica possibile senza mettere in pericolo i partecipanti, coinvolgendo il personale nell'identificazione delle vie di fuga, le porte tagliafuoco, l'ubicazione dei dispositivi di allarme e delle attrezzature antincendio.

 

 

8. ALLEGATI

 

1.     UBICAZIONE CASSETTE DI PRONTO SOCCORSO

2.     ELENCO DELLE PLANIMETRIE DEGLI EDIFICI

3.     ADDETTI ALLE SQUADRE DI EMERGENZA

4.     PROCEDURE DI EMERGENZA (ATTIVATE DAL CENTRALINO)

5.     TIPOLOGIE PRINCIPALI D’EMERGENZA