Nota di servizio n. 7/2005 del
17 ottobre 2005.
Oggetto: Buoni
pasto.
Con riferimento alle
disposizioni emanate dall’Amministrazione Centrale dell’INAF con la Circolare
n. 8/05, trasmessa con lettera del 25 agosto 2005 prot.n. 4040/05/DA/GC relativa
al “Servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto” si porta a conoscenza
di tutto il Personale quanto segue:
1. A
decorrere dal 1 luglio 2005 il Dipendente ha diritto ad un buono pasto del
valore nominale di Euro 5,16, totalmente a carico dell’INAF, per ogni giornata
lavorativa in cui è stato svolto un orario di servizio di almeno sei ore e
risulti documentata la pausa di almeno mezz’ora, all’interno della quale va
consumato il pasto;
2. Restano
confermate le attuali disposizioni che prevedono l’inserimento automatico della
pausa pranzo di 30 minuti per chi consuma il pasto all’interno
dell’Osservatorio, mentre continua ad essere richiesta la registrazione
dell’uscita e del rientro per coloro che consumano il pasto al di fuori
dell’Osservatorio;
3. Il
buono pasto non viene erogato nei giorni festivi e nei giorni di assenza dal
servizio per qualsiasi motivo (missioni, ferie, assenza per malattia o per
altro motivo);
4. Il
Dipendente potrà ritirare i buoni pasto presso l’Ufficio Personale (Sig.ra A.
Deliperi) o, in sua assenza, presso la Dott.ssa S. Farano nell’orario 11-12 dal
lunedì al venerdì. L’Ufficio Personale provvederà a consegnare un numero di
buoni pari alle pause ed all’orario di almeno sei ore effettuati a decorrere
dal 1 luglio 2005. Non sarà consentito ritirare buoni pasto in via preventiva.
5. Il buono pasto è personale, non è cedibile a
terzi e non è cumulabile e, in caso di furto o smarrimento, non è rimborsabile
né sostituibile da parte dell’Osservatorio.
6. I
buoni pasto sono utilizzabili presso gli esercizi convenzionati, il cui elenco
viene affisso all’Albo Ufficiale e sarà reso disponibile anche a mezzo posta
elettronica.
7. L’erogazione
dei buoni pasto viene avviata in via sperimentale, come richiesto
dall’Amministrazione Centrale, la quale ha dichiarato la propria disponibilità
a revocare il divieto di corresponsione dell’equivalente in denaro (cosiddetta
monetizzazione), qualora ciò si renda preferibile in base alla situazione di
fatto risultante localmente.
Il
Direttore
Prof. Ester Antonucci